L' INCIAMPO DI PADRE GINO BURRESI - LETTERA A LUCIANO E CHIARA
Torre dei piloti al Molo Giano del porto di Genova
con madonnina di marmo incastonata
Cari Luciano e Chiara !
Anche se con immenso dolore dovrete prima o poi accettare la realtà su Padre Gino Burresi.
Capisco perfettamente che se nella vostra mente si dovesse insinuare un dubbio che sgretolasse le vostre sicurezze, avreste il terrore di vedere crollare la struttura che avete costruito a supporto della vostra vocazione proiettando su Padre Gino Burresi le vostre
aspirazioni di santità.
Realizzando che Padre Gino non è sempre stato un santo, vi sentireste come traditi e la vostra fiducia in lui crollerebbe.
Padre Gino è caduto così come è caduta la torre dei piloti del porto di Genova, anche se sulla sua parte inferiore era incastonata una madonnina di marmo.
Caro Luciano, cara Chiara, noi non siamo fatti di marmo, siamo fatti di carne e Padre Gino non faceva e non fa eccezione.
Se Papa Benedetto XVI lo ha condannato, non possono esserci più dubbi sulla sua colpevolezza.
Papa Benedetto XVI conosceva la vicenda di Padre Gino Burresi da sempre e quella di non condannarlo subito fu una grave omissione.
Se Padre Gino fosse stato condannato subito dopo la vicenda degli abusi sessuali sui suoi ex-seminaristi, egli oggi sarebbe già stato riabilitato, perché avrebbe già scontato 25 anni di condanna passata in giudicato.
L'averlo condannato in ritardo ha inasprito la sua pena.
Ora dobbiamo aiutare l'uomo Gino Burresi a rialzarsi.
Se voi non lo aiutate come cerco di aiutarlo io, peccate anche voi di omissione e un giorno di questa mancanza risponderete alla vostra coscienza, che non verrà placata nemmeno dalle vostre crociate per difendere il suo sepolcro, quando Padre Gino Burresi non ci sarà più.
Fintanto che voi non accetterete la verità sulla caduta di Padre Gino, farete del male al vostro fondatore.
Firmate anche voi la petizione, non lodatemi per quello che faccio, fatelo anche voi e vedrete che Padre Gino Burresi sarà libero e nelle sue future omelie sarà in grado di raccontare ai fedeli, sulla base della propria esperienza, che dopo una caduta ci si può sempre rialzare, purché si abbia vicino qualcuno che abbia pietà del peccatore per il suo peccato.
Quello che vi manca è la pietà per Padre Gino Burresi, quella pietà che non cede il passo al timore reverenziale.
Il fanatismo per Padre Gino che obnubila le vostre menti è il suicidio della ragione, non solo della pietà.
Quella pietà che ho provato io quando ricevetti la confessione di Padre Gino Burresi unita al suo lamento d'amore, due anni or sono.
Riccardo Fontana